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iGrest si evolve e diventa Squby! Intervista ai Founder

Innanzitutto, vorremmo iniziare con un “Grazie!”, l’evoluzione di cui stiamo per parlarvi deriva principalmente dalla fiducia che tanti di voi che ci seguite hanno riposto nella nostra soluzione innovativa.

Il nostro gestionale e software in cloud, infatti, ha già supportato numerose realtà e conta al momento più di 40.000 iscritti e utilizzatori. La nostra soluzione si rivolge ora a più categorie di organizzazioni e per questo abbiamo deciso di fare un rebranding. Cosa significa? Ci siamo rifatti il look con un nuovo nome e logo perché ci vogliamo raccontare ancora meglio, offrendo soluzioni sempre più ampie e diversificate, ma non ci saranno cambiamenti né di costi, né di funzionamento, user experience o altro.

Siamo infatti cresciuti in questi anni ed il nostro software in cloud ora risponde alle esigenze di sempre più realtà: istituti scolastici, oratori e parrocchie, cooperative sociali, associazioni sportive, eventi. Per spiegarvi meglio questo passaggio e traguardo, abbiamo quindi deciso di rispondere a qualche domanda punto per punto con la voce dei nostri Founder Antonio La Salvia e Marino De Stena.

Perchè un rebranding adesso?

«Il progetto iGrest è nato nel 2014 come strumento per aiutare nella gestione degli oratori estivi e da qui il suo nome, dove “grest” è la parola che nel nord Italia identifica i gruppi estivi parrocchiali. Negli anni la piattaforma ha abbracciato altre realtà con esigenze simili nella gestione dei centri di aggregazione di bambini e ragazzi come campus sportivi e centri estivi comunali. Per questo motivo abbiamo pensato che era più corretto dare alla nostra impresa un nome generico, che mantenesse però l’idea di semplicità».

Qual è la visione di Squby?

«Squby vuole imporsi come uno strumento che aiuti nel passaggio alla digitalizzazione, tutte quelle strutture educative, sportive, sociali e religiose che ancora oggi fanno fatica ad adattarsi al cambiamento in atto che oltretutto ha subito un’accelerazione a causa della pandemia. Per questo il nostro motto e payoff è “Growing together”. Ci fa inoltre piacere fare tutto ciò generando di conseguenza anche un impatto sociale in termini di crescita delle organizzazioni e benessere nella fruizione del servizio da parte degli utilizzatori».

Cosa cambia e cosa non cambia rispetto a prima?

«Squby rispetto ad iGrest avrà delle funzionalità ad hoc per le diverse tipologie di strutture. Ad esempio il centro sportivo utilizzerà dati diversi rispetto ad un oratorio. Tutto questo per offrire un servizio sempre più affidabile. Siamo appena all’inizio di una fase di evoluzione molto importante per le soluzioni che possiamo offrire con il nostro gestionale».

Come è andato il 2021 e qualche anticipazione sul 2022?

«Il 2021 ha subito ancora delle ripercussioni dovute all’anno precedente. Avevamo molti clienti che seppur avevano già acquistato le licenze per il 2020 non hanno potuto utilizzarle e per tutti loro abbiamo offerto gratuitamente la piattaforma per il 2021. Abbiamo passato tutti momenti difficili ed entrambi come soci abbiamo voluto dare il nostro piccolo contributo in questo modo. Nonostante tutto questo a livello di adozione il 2021 è andato molto bene, sono entrate nella nostra famiglia molte strutture sportive tra cui diverse nel mondo rugbistico. Tutto questo grazie a Rugby Parabiago che da cliente è passato ad essere un valido partner nello sviluppo di funzionalità ad hoc per il mondo del Rugby».

Nuove organizzazioni importanti “salite a bordo”?

«Come anticipavo, abbiamo acquisito diverse realtà nel mondo del rugby ed ora stiamo iniziando ad approcciare il mondo del basket con una realtà importante in serie A2. Sono altresì contento che sia entrata a far parte della nostra famiglia anche una grande cooperativa sociale che, oltre a gestire diversi centri estivi comunali e privati, utilizzerà la piattaforma anche per i servizi sociali. Per la serie “il primo amore non si scorda mai”, il passaparola nel mondo parrocchiale ci ha portato inoltre nuove comunità pastorali che dovendo gestire alti numeri di ragazzi non può più farlo con carta, penna e fogli excel. Quindi la nostra crescita prosegue sempre supportando diverse tipologie di organizzazioni».

Qualcos’altro da aggiungere?

«Volevo ringraziare chi ci ha aiutato in questa fase di cambiamento, il nostro mentor Lorenzo D’Amelio con tutto il suo team e l’incubatore Impact Hub di Milano. Siamo infine a disposizione di tutte le organizzazioni per qualsiasi domanda e/o approfondimento sempre tramite il nostro form contatti. Vi aggiorneremo prossimamente per ulteriori novità, seguiteci tramite i nostri canali digitali!» Antonio La Salvia, Marino De Stena